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Un grande Teatro polifunzionale

Il teatro Principe Amedeo

Il Principe Amedeo dopo il bomardamentoDopo la fine della seconda guerra mondiale la zona dove sorgeva un tempo il Teatro Principe Amedeo, andato distrutto nell’agosto 1944 nel corso di un bombardamento aereo e non più ricostruito, anche per la sua posizione centralissima, sembrava il luogo ideale per ospitare grandi strutture destinate ad accogliere spettacoli di notevole richiamo non soltanto per il pubblico locale, ma anche per i numerosi turisti e ospiti della città.

Fu così che il 6 giugno 1947 l’attivo e intraprendente impresario sanremese Aristide Vacchino (figlio di quel Carlo Vaccchino che introdusse la cinematografia a Sanremo), che già possedeva il Cinema Teatro Centrale, aprì sul sito precedentemente occupato da un impianto bocciofilo, il Giardino, un cinema all’aperto, sulla cui area, situata in via Matteotti di fronte all’imbocco di via Mameli, furono avviati nel 1953 i lavori di costruzione di un imponente edificio destinato allo spettacolo: il Il Centro Ariston in costruzioneCentro Ariston.

L'edificio dell'Ariston in costruzioneNel corso dei lavori di realizzazione del nuovo complesso furono comunque notevoli i problemi e le difficoltà che Aristide Vacchino dovette affrontare e risolvere per condurre in porto il suo progetto di dotare la città di una grandiosa struttura destinata agli spettacoli teatrali e cinematografici.


Il Cinema all'aperto sopra il tetto dell'edificio nel 1957Nel 1957 venne portato a termine l’Ariston Giardino, una vasta arena situata sul tetto dell’edificio di via Matteotti, con copertura in tubi di ferro e ondolux parziale, poltrone in legno e pavimentazione costituita da piastrelle in gres, che era in grado di ospitare 1050 spettatori, di cui 610 in platea e 440 in galleria.

Il Cinema Ariston Mignon, oggi cinema RitzIl 5 dicembre 1962 fu invece inaugurato l’Ariston Mignon (l’attuale Ritz), una sala a forma di conchiglia dotata di 446 posti, di cui 426 in platea e 20 nei palchi, retta da una struttura portante in cemento armato e pavimentazione costituita da graniglia, marmo e gomma, che presenta un’elegante decorazione formata da bassorilievi in metallo realizzati dallo scultore Edoardo Alfieri.


Il frontale d'ingresso dell'Ariston con film in programmaDopo dieci anni di lavori, il 31 maggio 1963 fu poi la volta dell’inaugurazione ufficiale del Cinema Teatro Ariston, il più capiente teatro al coperto della regione, con la proiezione del film Gli ammutinati del Bounty, preceduta da un concerto lirico diretto dal maestro Carlo Farina.

L'ampia sala con platea e galleriaLa nuova grande struttura, dotata complessivamente (dopo gli ultimi lavori di ristrutturazione per adeguare gli interni alla più recente normativa in materia di sicurezza) di 1909 posti, di cui 1222 in platea, 619 in galleria e 128 distribuiti nei 16 palchi aperti ai lati del grande vano destinato al pubblico.
Inoltre un "golfo mistico" era capace di accogliere 100 professori d'orchestra, e poi 30 camerini, 3 cameroni per corpi di ballo, orchestrali e cori!



Il  palcoscenico alto 24 metri e profondo 15 metriIl soffitto della vasta sala del teatro è stato decorato con un pregevole affresco di 400 metri quadrati, opera del pittore genovese Carlo Cuneo.
    



L'atrio d'ingresso alla sala e lo scalone al piano galleriaFin dall’apertura il Centro Ariston si è distinto per le sue caratteristiche di complesso polifunzionale all’avanguardia contrassegnato da ambienti confortevoli, arredi e decorazioni particolarmente eleganti e raffinati, soluzioni tecnologiche molto avanzate, cospicue attrezzature sceniche, impianti e servizi di natura multimediale dell’ultima generazione.

Dopo la scomparsa del fondatore Aristide Vacchino nel dicembre del 1980, la gestione del complesso, insieme a quella del Centrale, è passata ai figli Walter e Carla, che hanno preso le redini dell’azienda familiare con rinnovata energia e determinazione nel continuare nel migliore dei modi l’opera paterna nel segno della tradizione e del consolidamento dei lusinghieri risultati già ottenuti.

L'Ariston Roof sul tetto dell'edificioIl 24 maggio 1994 è stato infine inaugurato, all’ultimo piano del complesso, l’Ariston Roof, una struttura, costruita sull’area dove precedentemente era situato il cinema giardino all’aperto, che comprende 900 metri quadrati di sala, 1050 metri quadrati di terrazzo con vista su tutta la città, 1000 metri quadrati di servizi tecnologici e altri 400 metri quadrati impiegati per servizi vari.

Festival 1997, il Red Carpet di fronte all'ingresso dell'AristonStudiato e realizzato soprattutto per fini congressuali, l’Ariston Roof è però utilizzato abitualmente come multisala cinematografica e come sala stampa durante il Festival della Canzone.



Le tre sale destinate alle proiezioni cinematografiche dispongono attualmente di 654 posti complessivi, sono affiancate da una sala espositiva, usufruiscono di un servizio bar e sono raggiungibili da tre comodi ascensori dal piano terra situato a livello di via Matteotti.

L'importanza del nuovo teatro fu da subito evidente: il Festival della Canzone Italiana, che dall'inizio si svolgeva al Casinò, venne trasmesso dal 1977 in eurovisione proprio dall'Ariston.


Oggi si è portati a pensare che il teatro Ariston sia solo "Festival della Canzone Italiana" e invece questo complesso continua a stupire con le sue innumerevoli manifestazioni.

Rassegna della Canzone d'Autore "Premio Tenco" 2018Una esibizione sul palco per il Premio TencoTra le altre iniziative ospita infatti la rassegna della Canzone d'Autore "Premio Tenco". 


Rassegna dei "Sanremo Rock"Per i più appassionati del genere anche il "Sanremo Rock".L'edizione 2021 di "Sanremo Rock"



Serie di balletti interpretati da una Compagnia RussaEsibizione di un ballettoBalletti intepretati anche da Compagnie Internazionali.

Serie di Concerti per le Feste di Natale 2021      Esibizone dell'Orchestra Sinfonica di SanremoSerate dedicate alla lirica e musica classica,   Un concerto tenuto sull'Ariston Roof
                      

Programmazione  di spettacoli teatraliLa Compagnia Stabile di Sanremo al saluto dopo una esibizioneallo spettacolo teatrale,

                    



e poi convegni, fitness, mostre, cabaret ed è persino consacrato per poter ospitare la settimana liturgica!

(fonti: per il testo Andrea Gandolfo; immaginida Web ed archivio privato)

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