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Dal 1970 ai giorni nostri

Da questi anni la Storia di Sanremo lascia il posto alla cronaca quotidiana vissuta personalmente dalle generazioni pre e post-belliche.
La vita cittadina si svolgeva in un susseguirsi di accadimenti, scanditi dalla prevalenza della politica, con il susseguirsi di sindaci, maggioranze e commissariamenti, e gli interventi della Magistratura che influenzarono la vita della città in ogni sua forma.
Alternanza che durò fino al 1993 quando venne raggiunta una maggiora stabilità politica, anche se ancora con qualche sussulto, con le elezioni dirette del Sindaco.


1 - 1970 Sconvolgimenti politici in città con elezioni successive

Nel marzo del 1970 scoppiò lo scandalo che avrebbe portato alla crisi della Giunta Viale: nel corso di una seduta del Consiglio Comunale tenutasi in quel mese il consigliere missino Bruno Tamponi aveva tirato fuori all'improvviso le pagine di un diario, attribuito all'ex gestore del Casinò Bertolini, nelle quali figuravano delle cifre accanto alle quali erano scritti i nomi di nove uomini politici, tra i quali, oltre a quello del sindaco Viale, comparivano i nominativi di un onorevole democristiano di Imperia e di un socialista di Roma.
Il consigliere missino consegnò allora il documento incriminato al segretario comunale, che non potè far altro che denunciare l'accaduto alla Procura della Repubblica, che avviava un'inchiesta giudiziaria. Tutte le persone coinvolte furono allora interrogate, mentre il fatto finiva su tutti i giornali causando un vero e proprio putiferio all'interno degli equilibri politici sanremesi.

Intanto il sindaco Viale, dopo aver appreso la notizia della comunicazione giudiziaria emessa nei suoi confronti e attaccato anche da più parti sul piano personale, aveva rassegnato le dimissioni, non senza aver proclamato la sua totale estraneità ai fatti contestatigli.

Nello stesso periodo il consigliere liberale e senatore Giuseppe Rovere, presidente di un'apposita commissione consiliare sulla questione edilizia, portava a termine una dettagliata relazione sull'attività della sua commissione; la relazione venne inviata alla Procura della Repubblica, che istruiva anche per questa un'inchiesta giudiziaria.
I successivi due processi si sarebbero quindi entrambi conclusi con assoluzioni e amnistie, ma avrebbero anche rappresentato la fine della carriera politico-amministrativa dell'ex sindaco Viale e degli ex assessori Goya e Del Gratta.

Nell'aprile del 1970 il Consiglio Comunale elesse come successore di Viale l'albergatore democristiano Andrea Lolli, che avrebbe retto l'Amministrazione civica fino alle elezioni amministrative del giugno successivo.
Le elezioni confermarono ancora una volta la supremazia della DC, nella cui lista ottenne il maggior numero di suffragi proprio il sindaco uscente Lolli.

Dopo alcuni mesi di crisi, il 12 settembre 1970 venne eletto nuovo sindaco l'ingegnere democristiano Guido Pancotti, la cui candidatura era prevalsa su quella di Lolli.

Gruppo di Congressisti dell'Istituto davanti allì'ingresso di villa NobelNel 1970 venne anche fondato l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, che ebbe come prima sede la Villa Nobel e successivamente villa Ormond.
Il primo presidente fu l'onorevole Paolo Rossi, allora membro della Corte Costituzionale, e come segretario il giudice del Tribunale di Sanremo Ugo Genesio.

Nel corso della sua Amministrazione Pancotti assunse inoltre alcune importanti iniziative, tra le quali il tentativo di risolvere il problema del precario rifornimento idrico della città tramite una deviazione dell'acquedotto del Roja, opera che sarebbe poi stata realizzata dal successore Parise, la proposta di gettare in mare le carcasse delle auto demolite per favorire il ripascimento ittico e il progetto di costruire una cittadella dello sport con cliniche specializzate, centri per anziani e college universitari per alcune facoltà dipendenti dall'Università di Genova allo scopo di favorire il rilancio della città.


Il 17 aprile 1971, però, appena sei mesi dopo la sua nomina a primo cittadino, il sindaco Pancotti veniva dichiarato ineleggibile. Il ricorso contro Pancotti, presentato dai suoi stessi compagni di partito, riguardava la collocazione di un lampadario in una delle sale del Casinò, in seguito alla quale il professionista si era visto contestare la parcella che aveva presentato al Comune.
Ne era quindi nato un contenzioso che aveva provocato l'ineleggibilità di Pancotti, dal momento che, per legge, i candidati alle elezioni e i consiglieri comunali non potevano avere sospesi di nessun genere con l'ente che sarebbero andati ad amministrare.
Insieme al sindaco la Corte d'Appello dichiarò inoltre ineleggibili anche i tre consiglieri democristiani Andrea Lolli, Lina Lanteri e Claudio Nicolini, il socialdemocratico Pietro Armela, il socialista Rinaldo Ferrero e il liberale Giuseppe Rovere.

Nel maggio 1971 Pancotti diede le dimissioni e fu sostituito provvisoriamente dal democristiano Onorato Lanza, che fece le funzioni di sindaco fino al 5 giugno successivo quando venne eletto sindaco l'esponente della DC Pietro Parise, che varò una Giunta formata tra gli altri da cinque democristiani, e, dopo che i socialisti passarono all'opposizione nell'ottobre successivo, anche dal un liberale, un socialdemocratico ed un repubblicano.


2 - 1971 Nasce il progetto di Portosole ed arriva l'autostrada dei Fiori nel Ponente

La passeggiata a mare dove sorgerà PortosoleNell'agosto 1971 il Consiglio Comunale approvò il progetto predisposto da Martolini e Piras per un nuovo porto turistico, il futuro Portosole, che sarebbe Viadotto dell'Autostrada sorto sulla Passeggiata Trento e Trieste sulla sinistra del Morgana, mentre il 9 novembre successivo venne aperto al traffico il tratto dell'Autostrada dei Fiori tra Sanremo e Bordighera che collegò così l'estrema Riviera di Ponente con Savona e Genova.


Nel mese di ottobre intanto si era avuto un rimpasto di governo determinato dall'uscita dalla maggioranza dei socialisti, poi sostituiti dai liberali, che aveva anche visto la nomina ad assessore del democristiano Leone Pippione al posto del dimissionario Lanza.

Nell'estate del 1972 si verificò un altro scandalo legato al Casinò: il commissario ministeriale della Casa da Gioco sanremese Gaetano Fusco denunciò infatti il fatto che nelle sale da gioco sparissero misteriosamente due miliardi l'anno, causando la pronta reazione dei dipendenti e in particolare dei croupiers che proclamarono uno sciopero di protesta che sarebbe durato per tredici giorni, durante i quali sfilarono anche in corteo fino al Teatro Ariston dove tennero un'assemblea.


3 - 1973 Inaugurazione dei nuovi Palazzo di Giustizia e progetto per il Mercato dei Fiori in Valle Armea  

Il nuovo Tribunale di Sanremo visto dall'altoIl 30 settembre 1972 venne invece inaugurato, alla presenza del ministro di Grazia e Giustizia Guido Gonella, il nuovo Palazzo di Giustizia di via Anselmi, Il nuovo Mercato dei Fiori in Valle Armearealizzato su iniziativa della Giunta Parise per un costo complessivo di 500 milioni di lire.


Nel 1972 venne anche costituita l'Unione Cooperativa Floricoltori della Riviera, I'UCFLOR, allo scopo di coordinare i progetti e le iniziative dei produttori e commercianti floricoli locali per la costruzione e gestione del nuovo Mercato dei fiori.


Nei primi mesi del 1973 la Giunta Parise rischiò di cadere a causa dei forti attriti di natura politica venutisi a creare tra il sindaco e l'assessore al Turismo Cavaliere, nonché tra quest'ultimo e l'assessore al Patrimonio e al Personale Pippione, tanto che, nel mese di aprile, nel corso di una seduta del Consiglio Comunale, il sindaco minacciò di rassegnare le dimissioni, che però subito dopo rientrarono forse anche a causa della mancanza di una valida alternativa politica all'esecutivo presieduto da Parise.

Nel corso del 1973 venne anche approvato il progetto del Palazzo dei Congressi di Villa Ormond predisposto dall'architetto Spadolini, fratello del ministro della Difesa, e anche a Sanremo si fecero sentire gli effetti della crisi petrolifera, che costrinsero migliaia di cittadini a fare lunghe code per rifornirsi di benzina e kerosene.

L'ex Hotel Excelsior, già dependance dell'Hotel BellevueNell'autunno del 1973 venne inoltre fondato un nuovo istituto cittadino di istruzione secondaria superiore, il Liceo Scientifico "Girolamo Saccheri", che iniziò ufficialmente l'attività scolastica il 1° ottobre di quell'anno. Trovò la sua sede nell' ex hotel Excelsior accanto al liceo Classico "Cassini".

Manifesto del 1980 della Rassegna d'Autore

Nel 1974 il floricoltore sanremese Amilcare Rambaldi, già ideatore del Festival della canzone, dopo aver fondato il "Club Tenco" nel 1972, si fece promotore di una nuova manifestazione canora, la "Rassegna della Canzone d'Autore", che a partire da quell'anno si sarebbe poi tenuta ininterrottamente fino ai giorni nostri con la partecipazione di alcuni tra i migliori cantautori italiani e stranieri.


Nel maggio del 1974 si tenne invece il referendum sull'abrogazione del divorzio, che vide la vittoria dello schieramento divorzista anche a Sanremo, dove il 74,31% degli abitanti si pronunciò contro la sua abrogazione nonostante il fatto che nei mesi della campagna referendaria fosse venuto in città il leader degli antidivorzisti e segretario nazionale della DC Amintore Fanfani.
Intanto l'Amministrazione Comunale rinnovava la concessione per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani alla Società Docks Lanterna di Genova, che avrebbe poi continuato a gestire il servizio per molti anni, mentre l'assessore Roberto Lardera presentava un progetto per la costruzione di un villaggio sportivo olimpico a Pian di Poma, che però, sebbene avesse incontrato il favore dell'opinione pubblica, non sarebbe stato mai realizzato.

Il 2 dicembre 1974 si tenne invece il raduno nazionale dei partigiani dell'ANPI e della FIVL, che culminò con il discorso tenuto dal presidente della Camera Sandro Pertini (futuro Presidente della Repubblica) in Piazza Colombo alla presenza di migliaia di cittadini.
Nel corso del suo intervento, lungamente applaudito dai partecipanti alla manifestazione, Pertini elogiò quindi l'eroismo degli uomini della Resistenza, tra i quali in particolare il brigadiere Salvo D'Acquisto, condannò duramente il fenomeno della corruzione politica, e stigmatizzò infine l'uso della violenza da parte dei giovani contestatori.

Nel gennaio 1975 il ministro dell'Interno Gui, constatato il sostanziale fallimento della gestione pubblica del Casinò, propose per la prima volta che la Casa da Gioco sanremese venisse affidata a privati.


4 - 1975 Iniziano i lavori per Portosole, inaugurto nel 1977

La nuova realtà di Sanremo sul mare: PortosoleVerso la fine del mese di marzo 1975 iniziarono invece i lavori per la costruzione di Portosole nel tratto di mare antistante gli stabilimenti balneari della passeggiata Trento e Trieste tra il Morgana e l'antenna della RAI, nonostante che le autorità ministeriali avessero preferito il progetto Valmarina che prevedeva la costruzione dell'approdo turistico lungo l'attuale passeggiata delle Nazioni di fronte alla stazione ferroviaria.

Alla fine però la CNIS, Società Circolo Nautico Internazionale Sanremo, appaltatrice dei lavori, era riuscita a ottenere l'autorizzazione per la nuova struttura nella zona prospiciente la passeggiata Trento e Trieste grazie anche all'appoggio dell'Amministrazione Comunale, e in particolare del sindaco Parise.
Lo scalo portuale di Portosole, inaugurato ufficialmente nel luglio 1977, avrebbe quindi costituito uno dei più moderni e accoglienti approdi turistici del Mediterraneo.

Il 3 maggio 1975 si tenne invece l'ultima seduta del Consiglio Comunale prima delle elezioni amministrative, in vista delle quali i vari partiti cominciavano a predispone le liste dei candidati, tra le quali spiccava quella di Nuova Sanremo, formata dal sindaco uscente Parise, dall'ex democristiano Filiberto Viani, oltreché da altri sei democristiani e numerosi ex liberali.

Le elezioni del maggio 1975 confermarono la maggioranza relativa della DC, che passò da 14.604 a 16.480 voti, registrarono una buona affermazione della lista indipendente "Nuova Sanremo", che ottenne sette consiglieri, e videro il massimo consenso elettorale del PCI, che conquistò ben 12.523 suffragi.
Dopo lunghe trattative il capogruppo della DC in Consiglio Comunale Giovanni Parodi riuscì a varare una Giunta con sindaco il liberale Giuseppe Rovere, che entrò in carica nel settembre 1975. A Rovere la DC aveva affiancato come assessori Osvaldo Vento, Gian Marco Cassini, Enrico Barba, Stefano Accinelli e Angelo Asseretto, ai quali si unirono Fulvio Ballestra all'assessorato al Turismo, Gianfranco Cavalli ed Enzo Ligato. In dicembre Parodi sarebbe stato quindi sostituito da Pippione quale nuovo capogruppo dei consiglieri democristiani.


5 - 1975 Nasce il nuovo Trasporto Pubblico

Filobus ex STEL  nel piazzale dell'AutostazioneNell'ottobre del 1975, intanto, il sindaco Rovere aveva istituito un nuovo servizio di trasporto comunale, in seguito all'improvvisa decisione della direzione della STEL di interrompere la sua attività di trasporto pubblico. Questo nuovo servizio divenne quindi una vera e propria azienda provinciale di trasporto pubblico con la costituzione della SPT (Società Provinciale dei Trasporti), poi trasformata nell'attuale RT (Riviera Trasporti).

Durante l'Amministrazione Rovere furono anche poste le basi per lo spostamento a monte e il raddoppio della linea ferroviaria nel tratto Ospedaletti-San Lorenzo al Mare, grazie soprattutto all'impegno del sindaco, che riuscì, tramite la fattiva collaborazione dell'esponente liberale Aldo Bozzi (già ministro dei Trasporti dal giugno 1972 al giugno 1973 nel secondo governo Andreotti), a far inserire nel piano nazionale di ristrutturazione delle ferrovie quel progetto, istituendo anche, nell'ambito del bilancio comunale, un fondo speciale di un miliardo all'anno per dieci anni ricavato dall'antireparto del Casinò.

IL Logo dell'emittente televisiva di SanremoNel maggio del 1976 erano inoltre iniziate le trasmissioni della televisione locale TeleSanremo-Riviera dei Fiori, per iniziativa di un medico radiologo Giovanni Lotti e di un antennista mobile (Costanzo Welber), mentre altre fonti riferiscono che il fondatore sia stato il giornalista Gianni Olivieri. Per molti anni sarebbe stata l'unica rete televisiva di Sanremo alternativa alla RAI, fino a quando nel 1984 venne rilevata dalla genovese "Primo Canale".


Nello stesso periodo Onorato Lanza subentrava al professor Enzo Specogna nella carica di segretario politico della DC sanremese, mentre il 20 giugno si tenevano le elezioni politiche, che sancirono l'elezione a deputati dei democristiani Manfredo Manfredi di Imperia ed Emidio Revelli di Taggia e del comunista di Sanremo Franco Dulbecco, allora consigliere comunale nella città matuziana, che divenne così il secondo parlamentare sanremese dopo Gino Napolitano.

Intanto la Giunta Rovere entrava in crisi per la volontà della DC di riservare a suoi esponenti la carica di sindaco e alla fine del giugno del 1976 i quattro assessori democristiani Accinelli, Barba, Cassini e Vento rassegnavano contemporaneamente le dimissioni. Nello stesso tempo il democristiano Parodi si era accordato con i socialisti per impedire la scalata alla poltrona di sindaco da parte di Parise, e subito dopo lo stesso Parodi aveva bloccato anche il tentativo di Pippione di diventare sindaco.
Mentre Lanza rinunciava alla sua candidatura alla carica di primo cittadino, Parodi riuscì a far convergere le preferenze della maggioranza sul nome di Osvaldo Vento nel corso di una riunione informale tenuta al Bar Parisienne.

La nuova Giunta Vento, varata nel novembre 1976, risultò poi composta dagli stessi assessori della precedente, tranne Barba e Cassini, che furono sostituiti da Asseretto e dall'avvocato Aldo Ferraro, allargata però anche ai socialisti rappresentati dall'assessore ai Lavori pubblici Bruno Marra.
Negli stessi giorni dell'insediamento del sindaco Vento veniva inoltre inaugurata a Pian di Poma la condotta del Roja, che avrebbe finalmente portato ingenti quantitativi di acqua a Sanremo risolvendo il cronico problema della carenza di approvigionamento idrico nella città matuziana.

Sede dell'Istituto Regionale per la FloricolturaNel frattempo era stato fondato all'interno della storica villa Bel Respiro di Corso Inglesi, in esecuzione della legge regionale n. 22 del 2 luglio 1976, l'Istituto Regionale per la floricoltura, un ente gestito dalla Regione Liguria, che, in collaborazione con gli altri enti locali e le associazioni di categoria, avrebbe svolto il compito di promuovere la moltiplicazione delle piante sane e selezionate destinate agli operatori floricoli liguri nell'ambito di una gestione senza fini di lucro, effettuando anche una serie di ricerche di base e applicate nel settore floricolo di interesse regionale.


6 - Alternanza tribolate di Amministrazioni Comunali e gestioni del Casinò

Nel febbraio 1977 maturava intanto una crisi all'interno della maggioranza dovuta alla defezione dei tre consiglieri democristiani Lardera, Barba e Cavaliere, che furono però prontamente riampiazzati da tre esponenti comunisti disposti ad appoggiare dall'esterno la Giunta Vento, che spostò così il suo baricentro a sinistra come del resto stava succedendo anche sul piano nazionale.

Nel successivo mese di marzo l'ospedale di Bussana venne unificato con quello di Sanremo dando così origine agli "Ospedali Riuniti".

A maggio si tenne invece il processo contro quindici croupiers del Casinò accusati dal giudice Squizzato di aver rubato del denaro alla Casa da Gioco in combutta con alcuni clienti.
Il pubblico ministero chiese però delle pene molto miti, tre sole condanne e l'assoluzione per insufficienza di prove per tutti gli altri imputati, che furono accolte nella sentenza emessa dal Tribunale.

Il nuovo Lungomare delle NazioniAlcuni mesi dopo venne quindi completato il primo lotto di lavori per la costruzione della passeggiata delle Nazioni, situata lungo il mare di fronte alla stazione ferroviaria.

Nel marzo 1978 un altro consigliere comunale, il democristiano Simonetti, rassegnava le dimissioni e veniva sostituito con il primo dei non eletti, il dottor Gianni Giuliano, che nella successiva legislatura avrebbe anche ricoperto l'incarico di assessore al Turismo.


Nel corso del 1979 entrarono quindi nella maggioranza anche i socialisti, i socialdemocratici e i repubblicani, per cui l'opposizione rimase costituita soltanto dai liberali, dai missini e dagli indipendenti di "Nuova Sanremo", mentre nello stesso anno le forze politiche cittadine iniziavano a confrontarsi sulla possibilità di istituire una società mista a capitale pubblico e privato che gestisse la Casa da Gioco sanremese.

Il 3 gennaio 1980 il consigliere liberale Gigi Semiglia denunciò che i fidi del Casinò erano concessii da una signora che, approfittando della sua amicizia con il presidente della commissione che gestiva la Casa da Gioco Egidio Lupi, per elargire illegalmente fidi ai clienti del Casinò. Le accuse avanzate da Semiglia provocarono le dimissioni di Lupi, che sarebbe stato quindi sostituito il 1° giugno successivo dal commercialista Antonio Semeria.

Nei primi mesi del 1980 il Consiglio Comunale approvò inoltre il nuovo piano regolatore generale, mentre nel giugno si tennero le elezioni amministrative che sancirono una nuova vittoria degli esponenti democristiani, che nell'ottobre successivo avrebbero rieletto sindaco, per un secondo mandato, Osvaldo Vento alla guida di una Giunta costituita dagli stessi assessori della precedente.
Veduta panoramica sul Casino MunicipaleIntanto il presidente della commissione amministrativa preposta al controllo del Casinò, Semeria, decideva di adottare delle severe misure di controllo destinate a sconvolgere la diffusa tendenza all'illecito organizzato che si ipotizzava coinvolgesse la maggior parte dei dipendenti della Casa da Gioco. Il primo provvedimento adottato da Semeria fu quello di avocare a sé la composizione delle squadre destinate ai vari tavoli delle roulettes, ma la situazione precipitò quando alla fine di agosto un killer prezzolato, poi identificato nel pregiudicato Antonio Rosapinta, gambizzava in corso Mazzini il vice direttore dei controllori comunali Luigi Garfì, punito perché sospettato di aver suggerito a Semeria di interferire nella composizione delle squadre preposte al controllo dei giochi.

Ai primi di gennaio del 1981 Semeria continuò nella sua opera di pulizia licenziando in tronco il direttore generale dei giochi Stefano Carabalona e sospendendo dal servizio quello dello chemin-de-fer Angelo Semeria. La presunta corruzione dei dipendenti del Casinò induceva però pochi giorni dopo la magistratura sanremese ad attuare un imponente blitz, scattato all'alba del 27 gennaio, nel corso del quale duecento poliziotti, carabinieri e finanzieri provenienti da Sanremo, Una delle Sale da GiocoImperia, Ventimiglia, Genova e Torino arrestarono nelle loro abitazioni diciotto croupiers e trenta clienti, mentre l'autorità giudiziaria emetteva trentacinque comunicazioni giudiziarie ad altrettanti indiziati tra croupiers e clienti.

La parte centrale della facciata del CasinoSubito dopo il blitz il Casinò sarebbe quindi rimasto chiuso per tre giorni. Dopo il blitz il ministro dell'Interno Virginio Rognoni invitò il sindaco Vento a presentare entro l'aprile del 1982, data di scadenza della concessione ad esercitare il gioco d'azzardo, una nuova formula di gestione della Casa da Gioco sanremese, che avrebbe dovuto essere amministrata da privati.
Intanto si allargava la cerchia delle persone coinvolte nell'inchiesta giudiziaria seguita al blitz del gennaio 1981, tanto che nel maggio successivo gli inquisiti dalla magistratura per lo scandalo al Casinò ammontavano ormai a centoventi, di cui centodiciotto sarebbero stati rinviati a giudizio per furto e associazione a delinquere.

Nell'estate dell 1981 il Consiglio Comunale prese quindi la decisione di affidare il Casinò, dopo quattordici anni di amministrazione municipale, ad un privato, mentre un'apposita commissione, presieduta dal consigliere democristiano Roberto Andreaggi, veniva incaricata di esaminare le offerte delle società per l'appalto.

Poco tempo dopo Leone Pippione assumeva l'incarico di presidente dell'Amministrazione Provinciale di Imperia e Antonio Semeria, il sindaco Vento, l'ex presidente Egidio Lupi e l'assessore Enzo Ligato venivano prosciolti dall'accusa di omissione di atti d'ufficio per non essere tempestivamente intervenuti per impedire i furti al Casinò.


7 - Ancora problemi per le Amministrazioni tra Magistratura e ruberie al Casinò

Ai primi di dicembre iniziava il processo ai centodiciotto croupiers e clienti coinvolti nei furti alla Casa da Gioco nel capannone del maneggio dei cavalli in zona Solaro.

Il 23 dicembre 1981 il presidente della commissione di controllo del Casinò Antonio Semeria rassegnava infine le dimissioni, subito accolte dal ministro dell'Interno.

Il 19 marzo 1982 il Pubblico ministero del processo del Solaro Rocco Blaiotta chiese la condanna di tutti gli imputati a pene che ammontavano complessivamente a cinquecento anni di carcere.

Il 28 maggio successivo il Tribunale, presieduto da Renato Viale, condannò quindi centododici dei centodiciotto imputati, sei vennero assolti, a pene varianti da pochi mesi a otto anni di reclusione.

Intanto la commissione per l'affidamento della gestione del Casinò, presieduta dal magistrato di Cassazione Domenico Riccomanno, aveva proceduto alla scelta delle due società private, la Flowers Paradise del conte Giorgio Borletti e la SIT dell'ingegnere Michele Merlo, che avrebbero dovuto contendersi l'appalto per la gestione della Casa da Gioco.

Nel mese di ottobre il Comune acquistò dall'ATA di Bertolini il marchio del Festival della Canzone al prezzo di 84 milioni, mentre nello stesso periodo la Chiesa Russa veniva dichiarata proprietà della Comunità di profughi russi, costituitasi nel 1961.

Il 22 gennaio 1983 nella sala Fiorentina di Palazzo Bellevue il magistrato Riccomanno proclamò vincitore dell'asta per l'aggiudicazione dell'appalto del Casinò la società del conte Borletti che aveva offerto 18 miliardi e 650 milioni l'anno contro i 21 miliardi offerti dall'ingegner Merlo.
Nonostante avesse offerto molto meno, Borletti si era aggiudicato l'asta in quanto l'offerta di Merlo aveva sforato di 20 milioni il tetto massimo stabilito, che ammontava a 20 miliardi e 980 milioni.
Subito dopo l'aggiudicazione dell'appalto a Borletti, Merlo presentava però ricorso contro l'esito dell'asta, mentre Borletti, dal momento che la Giunta tardava a consegnargli le chiavi della Casa da Gioco, chiedeva e otteneva il sequestro conservativo del Casinò. Dopo diversi mesi passati tra ricorsi alla magistratura e pareri di esperti, il 9 agosto 1983 si tenne una riunione nello studio del presidente del Tribunale di Sanremo Viale, alla presenza del conte Borletti, dell'ingegner Merlo e del sindaco Vento, nel corso della quale Borletti rinunciò definitivamente a gestire la Casa da Gioco lasciando via libera a Merlo.
Mancava allora soltanto il beneplacito del ministro dell'Interno Oscar Luigi Scalfaro, che però non prese alcuna decisione inviando anzi ai magistrati milanesi che indagavano sul Casinò una lunga relazione che raccoglieva tutti i sospetti di corruzione e mafia che gravavano sull'ingegner Merlo.

Nel mese di novembre la situazione precipitava e i magistrati milanesi disposero l'arresto dell'ingegner Merlo, dei componenti la commissione consiliare sull'appalto della Casa da Gioco Andreaggi e Accinelli, del sindaco Vento, degli assessori Tommasini, Ligato, Covini, Cavalli e del capogruppo della DC e assessore regionale Giovanni Parodi, mentre gli assessori Giuliano e Carella riuscirono ad evitare l'arresto.
In seguito i magistrati milanesi emisero anche un ordine di cattura a carico dell'uomo d'affari Augusto Poletti, amico intimo di Merlo, e chiesero alla Camera dei Deputati l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'onorevole democristiano Manfredo Manfredi, che ricopriva allora la carica di sottosegretario al Tesoro, per violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti.
Alla fine di dicembre, sull'onda del giustizialismo ad oltranza, venne persino arrestato il sindaco di Imperia Scajola, poi prosciolto da ogni accusa non essendo stato riscontrato nessun elemento di colpevolezza a suo carico.


8 - 1984 Intervento della Magistratura negli affari del Casinò e sempre problemi delle Amministrazioni comunali

Alcuni mesi dopo, nel maggio 1984, il giudice istruttore di Milano avrebbe disposto anche l'arresto del legale di Merlo, l'avvocato Aldo Ferraro, mentre il 15 gennaio dell'anno successivo sarebbe stato infine arrestato anche il conte Borletti.
Nel dicembre 1983 il ministero dell'Interno, constatato il dissolvimento della Giunta a causa dei numerosi arresti del mese di novembre, sciolse il Consiglio Comunale e nominò commissario ad acta per agli affari urgenti la funzionaria della Prefettura di Imperia Enrichetta Stefanolo, alla quale subentrò poco dopo il commissario straordinario Bruno Pastorella, che, coadiuvato dal sub commissario Gabriele Perreca, avrebbe retto l'Amministrazione Comunale fino alle elezioni del giugno 1984.
Nei primi mesi del 1984 Pastorella avrebbe quindi approvato il piano particolareggiato per le opere a terra di Portosole.

Nel mese di dicembre del 1983 il ministro dell'Interno Scalfaro nominò inoltre il dottor Ignazio Mongini commissario prefettizio del Casinò, mentre l'onorevole Emidio Revelli veniva incaricato dalla DC di vedere se fosse possibile procedere ad un rimpasto della maggioranza in Consiglio, oppure, nel caso contrario, di organizzare il partito in vista delle elezioni anticipate previste per il mese di giugno dell'anno successivo.
Le elezioni del giugno 1984 videro ancora una volta l'affermazione della DC, che ottenne 13 mila voti e quattordici consiglieri, contro i dieci consiglieri eletti per il PCI, mentre la lista indipendente di "Nuova Sanremo" conseguì nuovamente un discreto successo facendo eleggere cinque consiglieri.

Nel settembre 1984 il Consiglio Comunale elesse quindi sindaco il democristiano Leone Pippione, che varò una Giunta formata dai suoi compagni di partito Guido Goya al Turismo, Bruno Giri all'Urbanistica, Stefano Asseretto alla Floricoltura e Antonio Sindoni al Patrimonio, dal repubblicano Raffaele Canessa, che era anche vice sindaco, ai Lavori pubblici, dal socialista Carlo Conti ai Servizi Sociali, dal socialdemocratico Franco Solerio alla Polizia Urbana e dal liberale Ulderico Sottocasa al Bilancio.

Il 27 dicembre 1984, infine, Sanremo venne dichiarata zona sismica dagli esperti ministeriali, che ottennero anche il risultato di bloccare definitivamente il settore edilizio, ormai in piena crisi da diversi anni dopo il boom degli anni Cinquanta e Sessanta.

Nel luglio 1986 Pippione diede le dimissioni e venne riconfermato alla carica di sindaco a capo però di una Giunta che vide l'ingresso del socialista Carlo Conti in qualità di vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici, del democristiano Gian Marco Cassini al Turismo al posto di Guido Goya, e dei due democristiani Agostino Carnevale e Andrea Gorlero, mentre i repubblicani passavano all'opposizione.
Nell'ottobre del 1987 Pippione si dimise nuovamente e venne poi riconfermato per un terzo mandato che durò fino alle elezioni amministrative del maggio 1989, che videro ancora una volta affermarsi la DC come partito di maggioranza relativa. Nel settembre successivo Pippione assunse per la quarta volta la carica di sindaco, che avrebbe tenuto fino al maggio 1990.

Dal maggio del 1990 al luglio dello stesso anno fece quindi le funzioni di sindaco Antonio Sindoni, finché non venne eletto sindaco il democristiano Onorato Lanza, che resse l'Amministrazione Comunale per due mandati consecutivi fino all'agosto 1992.


9 - 1990 Inaugurazione del nuovo Mercato dei Fiori

Il Mercato dei Fiori di Valle ArmeaIl 13 ottobre 1990 era stato intanto inaugurata la nuova sede del Mercato dei fiori, costituita da una capiente struttura situata in Valle Armea, iniziata a costruire nel 1981 e poi definitivamente terminata nel 1992.


Nell'agosto del 1992 venne eletto sindaco Raffaele Canessa, che rimase alla guida del Comune fino al maggio 1993 quando il prefetto di Imperia Giuseppe Piccolo sciolse il Consiglio Comunale per «manifesta incapacità», nominando nello stesso tempo quale commissario straordinario Elio Priore, coadiuvato da Elio Landolfi in qualità di sub commissario.


10 - Nuovo sistema elettorale maggioritario e quindi nuove elezioni 

Nel frattempo il sistema elettorale italiano venne modificato da proporzionale a maggioritario, con la scomparsa di partiti tradizional ed addirittura storici, con formazioni totalmente nuove o le stesse rinominate.
Si intendeva dare così più stabilità ai governi che fin'ora si erano succeduti numerosi e soggetti a crisi frequenti.
Così fu anche per le Amministrazioni locali specie per Regioni e Comuni, anche se, specie per questi ltimi, non fu sempre così.

Infatti, il 21 novembre 1993 si tenne il primo turno delle nuove elezioni amministrative che prevedevano l'elezione diretta del sindaco. Raccolsero il maggior numero di suffragi l'esponente della Lega Nord Davide Oddo e il capolista di "Sanremo Insieme" Luigi Ivaldi.
Al successivo turno di ballottaggio, svoltosi il 5 dicembre 1993, Oddo prevalse di misura su Ivaldi, che era appoggiato da tutto lo schieramento di centro-sinistra.

Oddo resse l'Amministrazione Civica fino all'aprile 1995, quando, in seguito ad una crisi scoppiata all'interno del Consiglio Comunale, 17 consiglieri su 30 diedero in blocco le dimissioni, inducendo il 12 maggio successivo il presidente della Repubblica Scalfaro a sciogliere il Consiglio Comunale nominando nello stesso tempo commissario straordinario per la gestione provvisoria del Comune di Sanremo Pasquale Gioffré, al quale successe il mese dopo l'ex prefetto di Imperia Giuseppe Piccolo, assistito dal sub commissario Landolfi.

Il 19 novembre 1995 si tenne quindi il primo turno delle elezioni amministrative, che videro andare al ballottaggio il candidato del Polo delle Libertà (Forza Italia, Alleanza Nazionale, CCD e CDU) Giovenale Bottini e quello del centro-sinistra Andrea Gorlero. Nel successivo ballottaggio del 3 dicembre prevalse con ampio margine Bottini, che varò una Giunta composta in particolare da Giovanni Berrino, in qualità di vice sindaco e assessore al Bilancio, Patrimonio e Finanze, Antonio Bissolotti al Turismo e Manifestazioni, Giuseppe Cugge ai Lavori pubblici, Vincenzo Lanteri alla Sicurezza sociale, Franco Erasmi all'Urbanistica, e Claudio Bagnoli alla Floricoltura e Attività produttive.

Lo snodo dell'Aurelia-bis all'altezza dell'OspedaleTra le varie importanti iniziative assunte dalle amministrazioni comunali nei primi anni Novanta riveste particolare rilievo l'apertura al traffico nel 1994 dell'Aurelia bis nel tratto da Valle Armea al quartiere San Martino, che, poi prolungata fino all'Ospedale Civile nel 1997, avrebbe costituito una valida alternativa all'Aurelia, sempre più congestionata dal traffico veicolare.


Il torrente San Francesco in piena nei pressi del sua foceGli ultimi anni registrano però anche un avvenimento estremamente luttuoso per la città: l'alluvione del 30 settembre 1998 che provocò una vittima, Maria Il sottopasso delle Poste allagatoLisa Lupi, uccisa da un'ondata di acqua e fango in via Duca degli Abruzzi, e danni ai beni mobili e immobili valutati in centinaia di miliardi di lire.


Il 16 aprile 2000 si è infine tenuta una nuova tornata di consultazioni amministrative per l'elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale. Le elezioni si sono risolte con una schiacciante vittoria del sindaco uscente Giovenale Bottini a capo di una coalizione di centrodestra, formata da Forza Italia, Alleanza Nazionale, CCD e Lega Nord, che si è imposto con il 71,7% dei suffragi contro il 14,5 della candidata dei DS, SDI, Rifondazione comunista e Comunisti italiani Stefania Russo, il 12,3 di Daniela Cassini, appoggiata da Democratici, PPI, Verdi e dalla Lista civica "Sanremo Insieme", e l'1,5% della candidata di Alleanza monarchica Rosella Amoroso.

La nuova Giunta è risultata quindi composta dai riconfermati Berrino, che ha mantenuto anche l'incarico di vicesindaco, al Bilancio e Tributi, Bissolotti al Turismo, Lanteri alle Politiche sociali e Bagnoli allo Sviluppo economico, e dai nuovi assessori Giorgio Silvano ai Lavori pubblici, Mario Ferrandini all'Urbanistica, Franco Solerio al Personale, Antonio Sindoni al Patrimonio e Servizi demografici, Carlo Alberto Nebbia Colomba alla Qualità della vita e Marco Lupi alla Difesa del suolo, Riassetto idrogeologico e Rapporti con organi del decentramento e frazioni.

Il 18 settembre 2001 fu costituita la nuova società Casinò Spa per la gestione della casa da gioco matuziana, con un capitale ripartito tra il Comune di Sanremo, per l’80%, e la Provincia di Imperia, per il 20%.


11 - 2001 Spostamento della linea ferroviaria a monte

La nuova Stazione ferroviaria di SanremoVengono tolte le sbarre dei passaggi a livelloIl successivo 27 settembre venne completato lo spostamento a monte e il raddoppio della linea ferroviaria nella tratta San Lorenzo al Mare-Ospedaletti con la contestuale apertura della nuova fermata sotterranea di Sanremo e l'eliminazione di tutte le barriere che ostacolavano il libero passaggio al mare.


L’anno successivo fu costituita la società Area24 per il riuso dei sedimi e degli immobili dell’ex tracciato ferroviario.


Il 1° dicembre 2003 il sindaco Bottini dovette dimettersi in seguito allo scoppio dello scandalo dell’Accademia della canzone, che avrebbe coinvolto anche l’assessore al Turismo Antonio Bissolotti. In seguito entrambi saranno tuttavia prosciolti da ogni addebito, ma la loro carriera politica fu compromessa. Il prefetto di Imperia sciolse quindi il Consiglio comunale e nominò commissario straordinario Elio Maria Landolfi.
Alle successive elezioni del giugno 2004 venne eletto sindaco il candidato del centrosinistra Claudio Borea, che sconfisse l’esponente del centrodestra Gianni Rolando.

Nel 2006 il procuratore della Repubblica di Sanremo Mariano Gagliano fece riesumare la salma di Luigi Tenco. Tre anni dopo, tuttavia, Gagliano avrebbe archiviato il caso come suicidio.

Nel 2008 venne sciolto il Consiglio comunale, e il 28 novembre fu nominato commissario straordinario Umberto Calandrella.


La pista ciclo-pedonale al posto del vecchio tracciato della ferroviaSempre nel 2008 fu inaugurata la “Pista ciclo-pedonale del Parco costiero della Riviera dei Fiori” lungo l’ex tracciato della ferrovia tra San Lorenzo al Mare e Ospedaletti.


Nel giugno 2009 assunse la carica di sindaco l’esponente del Popolo della Libertà Maurizio Zoccarato.


12 - 2011 Allungamento dell'Aurelia-bis fino alla zona Borgo ed altri avvenimenti successivi

Entrata dell'ultimo tratto dell'Aurelia-bisInaugurazione con le Autorità presentiNel 2011 venne aperto l'ultimo tratto dell'Aurelia-bis dall'Ospedale fino alla zona Borgo. All'inaugurazione parteciparono, oltre al sindaco Zoccarato anche il Ministro delle Infrastrutture e ai Trasporti, Altero Matteoli, al deputato Claudio Scajola, il presidente della Regione Claudio Brlando ed il Presidente della Provincia Luigi Sappa.

Via Mattotti pedonalizzata, vista notturnaL’anno dopo venne pedonalizzato il primo tratto di via Matteotti fra il Teatro Ariston e via Feraldi, mentre, nel 2011, sarebbe diventato un’isola pedonale anche il secondo tratto dal Teatro Centrale al Casinò.

Il Tribunale verso la chiusuraNel settembre del 2013 venne soppresso il Tribunale di Sanremo malgrado le opposizioni delle Autorità locale e le protesta delle Associazioni degli avvocati.


Nel giugno 2014 fu eletto sindaco Alberto Biancheri, alla testa di una coalizione di centrosinistra.

Il 22 ottobre 2015 trentacinque dipendenti comunali furono arrestati in Comune nel corso di un blitz condotto dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti “furbetti del cartellino”. Le immagini di alcuni "astensionisti" fecero il giro del mondo e furono a lungo indicati come esempio di malfunzionamento della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, anche se alcuni furono licenziati, la maggior parte furono prosciolti dalle accuse.

Nel settembre del 2017 Biancheri effettuò un rimpasto della sua giunta con la sostituzione di tre assessori.

Il 6 dicembre 2017 Sanremo fu nominata “Città europea dello Sport 2018” dal Parlamento europeo di Bruxelles.
Tra i risultati più importanti conseguiti dall’Amministrazione Biancheri merita di essere ricordato l’allacciamento di San Romolo, nel dicembre 2018, all’acquedotto municipale.

Alle elezioni del maggio 2019 Alberto Biancheri è stato rieletto sindaco per un secondo mandato, battendo al primo turno il candidato del centrodestra Sergio Tommasini.

Oggi Sanremo, pur tra mille difficoltà, guarda al futuro con particolare ottimismo, fiduciosa nelle sue indiscusse potenzialità di centro turistico all’avanguardia in grado di affrontare in modo adeguato le impegnative sfide della nuova era tecnologica e multietnica. La città sta attraversando in particolare un periodo di riqualificazione generalizzata nel tentativo di contrastare una decrescita del turismo cominciata verso la metà degli anni Novanta e rilanciare se stessa sotto il profilo culturale, storico e paesaggistico.

(Fonti: da testi "Storia della Città di Sanemo" e "Aggiornamenti dal 1980 al 2000" oltre che "Storia Tascabile di Sanremo" di Andrea Gandolfo; altri Autori; imagini da archivi privati e dal Web)

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