Era il 1913 quando per la prima volta un idrovolante ammarò a Sanremo.

1913 Aviatore francese LaurensIn occasione di una esibizione sportiva patrocinata dal Comune, dal Comitato delle Feste Pubbliche e dalla Unione Sportiva Sanremese si trasferì nel nostro cielo e poi sulle nostre spiagge l'aviatore francese Laurens, giunto da Nizza con il Visconte di Beauripaire, su un Deperdussin di sua proprietà, per eseguire evoluzioni aeree anche con passeggeri. Grandi manifesti avevano annunciato la possibilità di voli a pagamento, ma non se ne fece nulla per noie meccaniche all'idrovolante.
Chalet della S.I.T.A.R. con idrovolante davanti.
L'interesse per l'aviazione, tenuto vivo da frequenti visite di aerei anche militari, si riaccenderà solo nel 1929 e coinvolgerà direttamente il porto marittimo. La S.I.T.A.R. (Società di Intermediazione Turistica Aereo Riviera), che aveva messo negli hangar, costruiti durante la prima guerra mondiale, una dozzina di idrovolanti del tipo Breda, Caproni, Macchi 18 e S 36, e collegati con la riva tramite uno scivolo, ancora oggi esistente, su cui erano collocati i binari destinati al trasporto degli aerei.
Proprio in quell'anno organizzò una festa dell'aria cui parteciparono molti idrovolanti ed in seguito alla quale giunse in città anche il colonnello De Bernardi per progettare una linea Sanremo-Genova-Monaco di Baviera utilizzabile dagli esportatori di fiori.
Per far le cose in grande fu invitato a Sanremo anche Italo Balbo.

Idrovolante SITAR ormeggiato

In realtà i risultati ottenuti furono assai più che modesti. Gli aerei giunsero effettivamente a Sanremo e furono allogati negli hangar di Pian di Nave (costruiti durante la prima guerra mondiale) ma si limitarono ad un servizio di aerotaxi a voli per compiti straordinari o per turismo domenicale.
Sporadicamente si fecero anche operazioni di ripresa aerea sul territorio.

Gli idrovolanti se ne andarono da Sanremo nel 1934 e gli hangar furono abbattuti nel 1936.

Un progetto che dotasse Sanremo di collegamenti aerei, questa volta terrestri, fu tentato prendendo in considerazione un grande spiazzo situato ad Arma di Taggia e già adibito a campo per dirigibili. Il Comune propose un contributo di 2 milioni di lire in 5 anni. Il progetto andò a monte per la guerra.

E' di quegli anni l'arrivo del colonnello De Bernardi per progettare una linea Sanremo-Genova-Monaco di Baviera utilizzabile dagli esportatori di fiori. 1933 Idrovolante SIAI TER del 1923

1920 Idrovolòante in decollo dal centro del Porto. Sulla banchina si vede una torpediniera. Queste navi facevano spesso servizio postale.

1938 Lo Chalet S.I.T.A.R. Lo Chalet degli uffici della S.I.T.A.R. poi divenuta sede della Lega Navale. A fianco l'edificio che ospitava il dazio. Entrambe le costruzioni vennero distrutte nel 1943 dalle truppe d'occupazione tedesche. 


1914 Idrovolanti Militari davanti a Santa Tecla

Siamo all'inizio della 1° guerra mondiale. I sottomarini tedeschi scorazzano per il Mediterraneo affondando il naviglio mercantile.

Il Comando Supremo ha fatto costruire nella zona antistante Santa Tecla due grossi capannoni che ospitano una dozzina di idrovolanti che, armati di bombe, sorvegliano il mare lungo la costa tra Ventimiglia od Albenga.

 

  

(Da "Profumo di Salsedine" - M. Macchi ; "Storia di Sanremo" - A. Gandolfo)


 

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