Scultore

Vincenzo PasqualiVincenzo Pasquali era nato a Scarlino in provincia di Grosseto il 25 agosto 1871, da Antonio e da Vincenza Rossi.

Iniziato all'arte giovanissimo, dovette, dopo la scomparsa del padre, assumere la tutela della famiglia che portò all'agiatezza creando la Fonderia Pasquali di Pistoia. Tornò all'arte con opere di carattere classico, sperimentale ed impressionista.

Tra i lavori più significativi della sua vasta produzione si ricordano: monumenti a Giuseppe Garibaldi e Felice Cavallotti a Grosseto, porte in bronzo, illustranti il Trionfo di Cesare sui barbari, che furono esposte a Monaco di Baviera, statua equestre di San Giorgio nella Sala delle Colonie per l'Esposizione di Genova, statue di Domoculta e Caffaro nel Palazzo Bianco di Genova, monumento funerario per la famiglia Meregaglia nel Cimitero di Torino, ove riposa il proprietario del Castello Devachan quando, nel 1920 vi ebbe luogo la Conferenza degli Stretti, monumento alla Gran Madre per i caduti italiani già residenti a Lione.

Autore già di buona fama per le opere realizzate in Italia, soprattutto in Toscana, ma anche all'estero, giunse a Sanremo nel 1915 e, realizzando alcune delle sculture più conosciute della città, finì col diventare una gloria locale. Risiedette sino alla morte in una villa al termine del Corso degli Inglesi

A lui si devono: la Statua della Primavera, sulla Passeggiata dell’Imperatrice, divenuta simbolo di Sanremo. Anche se la figlia, recentemente scomparsa, sempre negò di aver posato per il padre, sembra che sue siano le giovanili fattezze effigiate, la Statua di San Francesco, davanti alla Chiesa dei Cappuccini, la Statua dell'Ondina, nei giardini del Rigolè, il Monumento ai Caduti, in Corso Mombello, in bronzo, alto quattro metri, al quale lavorò dal 1920, per un compenso di 175.000 lire.

Inaugurato alla presenza di Vittorio Emanuele III il 12 novembre 1923, nel corso della seconda guerra mondiale fu inviato al Centro Raccolta Metalli, fuso e non più sostituito, Bassorilievi che decorano l'arco trionfale e la facciata del Campo Polisportivo, numerose sculture funerarie per il Cimitero della Foce, ove riposa, in un semplice loculo, dopo la sua morte, avvenuta a Sanremo il 15 maggio 1940


(fonte : Marco Mauro)

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