Il Gas e l'Elettricità

Nel 1859 assunse la carica di sindaco di Sanremo Giuseppe Corradi, che avrebbe guidato l'Amministrazione Comunale a varie riprese fino al 1874.

Lampione sullla Strada di Levante (oggi corso Cavallotti)Tra le varie iniziative assunte dalla sua Amministrazione vi fu anche quella di istituire un nuovo servizio di illuminazione cittadina a petrolio, inaugurato nel 1865, al quale subentrò poi un servizio di illuminazione a gas, che venne ufficialmente attivato il 1° ottobre 1870 in forza della convenzione stipulata tra il Lampione su Corso ImperatriceComune di Sanremo e il concessionario di Genova Nicolò Accini il 31 dicembre 1869.

In base a questa convenzione, l'Amministrazione Comunale concedeva al signor Accini il diritto esclusivo di stabilire e conservare i tubi per la condotta del gas sotto le vie e piazze pubbliche per uso d'illuminazione e di riscaldamento per un periodo di trentadue anni fino al 30 settembre 1902.

La convenzione con Accini, ratificata dal Consiglio Comunale nella seduta del 4 gennaio 1870, fu però sostituita pochi anni dopo da una convenzione addizionale con l'impresa dell'ingegner Emilio Guitton di Marsiglia, in quanto nel 1873 Accini aveva ceduto la sua società alla ditta Gautier di Parigi, che però era fallita nel 1875.

Lampione su Corso Umberto I (oggi corso Mombello)Il 5 novembre 1876 il sindaco Stefano Roverizio concesse al signor Guitton il diritto di gestire l'esercizio pubblico e privato dell'illuminazione a gas nella città di Sanremo per un periodo complessivo di quarant'anni.

La convenzione con Guitton venne quindi ratificata dal Consiglio Comunale, con alcune lievi aggiunte e modifiche, nella seduta del 27 novembre successivo e definitivamente approvata dalla Deputazione provinciale di Porto Maurizio con decreto del 3 gennaio 1877.


Dietro ai bagnanti si vedono le strutture del gasometro e della fabbricaVista dalla foce del San Francesco, i Bagni di Mare con sul retro il gasometroAllo scopo fu costruito, posteriormente allo Stabilimento Bagni di Mare (che poi saranno il Morgana) e dove poi sorgeranno i giardini Oberdan, un gasometro, e per i forni che lo alimentava si utilizzarono gli impianti già esistenti ed appartenenti ad una fabbrica di ceramiche, una Poterie, provvista di una più che evidente ciminiera.

Passeggiata Federico Guglielmo (oggi Trento e Trieste) con, in fondo, il gasometro

Nel porto la nave carboniera "Therese" sta scaricando Tali forni erano alimentati dal carbone che arrivava al porto tramite le navi carboniere.
La targa della The Tuscan Gas Co.Ltd

Dopo solo vent'anni però, nel 1897, L'Amministrazione Asquasciati, dopo una lunga vertenza, stabilì che la definitiva gestione dell'Illuminazione a Gas pubblica e privata, fosse affidata alla Ditta “The Tuscan Gas Company Limited” con sede in via Roma 1, che proseguì l’attività portando poi i gasometri in via Goethe nel 1912.

Con una altra lite sempre vittoriosa l'amministrazione Mombello liberò il comune dal monopolio della Tuscan con sentenza in cui veniva riconosciuto il diritto di potere stabilire un impianto di altro sistema d'illuminazione sia per il pubblico che per i privati cittadini. Nel 1930 la società fu assorbita dall’Italgas.

Illuminazione elettrica

Il 3 Novembre 1897 il Consiglio Comunale concede alla "Società Cooperativa per l'Illuminazione Elettrica" la fornitura dell'energia elettrica concedendole l'esonero del pagamento del Dazio d'entrata del Carbon Fossile occorrente per la produzione.

Ma....l'Illuminazione Elettrica stentava a decollare tanto che l'Amministrazione Comunale nel 1900 si assumeva la spesa di Lire 1.534,80 per il collocamento di 30 nuovi Fanali a Gas da collocare in vari punti della Città.

Fortunatamente nel frattempo il 12 marzo 1884 fu inaugurato l'Acquedotto Marsaglia che avrebbe portato un notevole flusso d'acqua in città.

La municipalizzazione dell'acquedotto, avvenuta nel 1910 con la creazione dell'Azienda Autonoma Municipalizzata per l'Acquedotto e l'Illuminazione Elettrica (AAMAIE) portò ad una erogazione di energia elettrica più costante, con l'entrata in funzione due gruppi idroelettrici utilizzanti proprio l'acqua destinata allo scopo.
Già dall'origine, dunque, l'Azienda si articolò nei due servizi che ancora oggi la compongono e cioè acquedotto ed impianto elettrico.

Il successivo divenire della sua storia si caratterizzò dal continuo adeguamento delle strutture per fronteggiare l'aumento della domanda da parte degli utenti.
Il processo di ampliamento e rinnovamento dell'Impianto Elettrico seguì, nel tempo, una strada non dissimile da quella di altre città.

L'Impianto elettrico originario ebbe a disposizione, inizialmente, una limitata potenzialità che, a causa della sua interazione con l'impianto idrico, era destinata a diminuire con l'aumento dei consumi di acqua per il naturale sviluppo della città.
Successivamente lo sviluppo di questo servizio si caratterizzò da un progressivo crescere delle installazioni, in modo da consentire di fronteggiare i maggiori consumi ed il fabbisogno energetico per l'illuminazione pubblica della zona centrale della città.

Intorno alla metà degli anni '20 cessò, tuttavia, l'autosufficienza dell'Azienda dal punto di vista energetico, mentre rimase aperto il problema dell'illuminazione pubblica delle zone periferiche.
La prima centrale Elettrica di TaggiaAnche per soddisfare la domanda di energia da parte dell'Acquedotto per il sollevamento dell'acqua, si diede vita ad un accordo con la DERPO per la fornitura dell'energia elettrica necessaria, finché, verso la fine degli anni '20, sorse la centrale Termoelettrica di Arma di Taggia, che, con le sue 30 cabine di trasformazione, costituì la premessa del primo grande sviluppo aziendale nel settore dell'energia elettrica.

Intorno alla metà degli anni '30, con l'assorbimento della DERPO da parte della C.I.E.L.I., emanazione del gruppo Edison, venne stipulato un accordo mediante il quale l'Azienda si assicurò una fornitura elettrica illimitata a prezzi più convenienti.


Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, dopo le distruzioni subite dalle strutture più importanti del sistema di distribuzione, cominciò anche a manifestarsi una progressiva obsolescenza degli impianti del settore elettrico.

Sottostazione di via DanteGli anni ‘50 e '60 videro, quindi, il potenziamento dei trasformatori primari e di tutta la rete di alimentazione delle cabine secondarie di trasformazione.

Stazione di trasformazone di Borgo TinassoDa allora, con il prelievo dell'energia da erogare direttamente dagli impianti dell'ENEL, l'incremento della domanda poté essere efficacemente affrontato, soprattutto dopo l'entrata in funzione, nel 1991, della Stazione di trasformazione 132/15 kv di Sanremo in località Borgo Tinasso.

Nell'ambito del Servizio Impianto Elettrico gli attuali impianti di distribuzione dell'energia elettrica in media tensione, presentano uno sviluppo di circa 160 km e sono strutturati su linee aeree ed in cavo sotterraneo a 15 kV.

Le linee di media tensione alimentano 186 cabine di trasformazione con potenza installata complessiva di 45 MVA.

Centrale elettrica di Via PascoliDalle cabine si diparte la rete di bassa tensione, a 220 e 380 V, della lunghezza di circa 500 km, destinata a servire oltre 32.000 utenze di tipo domestico, commerciale e floricolo, i servizi comunali, gli impianti di sollevamento dell'acquedotto, nonché circa 9.000 punti luce del servizio di illuminazione pubblica gestito dall'Azienda per conto del Comune.

Rete elettrica di distribuzione
La potenza massima assorbita dall'utenza è di circa 22.000 kW e l'energia erogata è dell'ordine di circa 100 milioni di kWh all 'anno.


Il Logo dell'Azienda odiernaL'A.M.A.I.E., non più Municipalizzata è diventata A.M.A.I.E. S.p.A. perdento quindi una "emme", ha recentemente avviato un programma generale di rinnovo e potenziamento dei propri impianti rivolto all'ammodernamento tecnico della rete, al suo adeguamento ai fabbisogni del Cliente, all'incentivazione della vendita di energia nel centro urbano, all'elettrificazione delle zone collinari e, più in generale, al miglioramento della qualità del servizio.

La Sede dell'A.M.A.I.E. in Valle ArmeaTale programma è stato concepito in funzione delle problematiche di natura tecnico-economica derivanti dalla coesistenza e dalla sovrapposizione delle reti di La Sede vista dalla parte posterioredistribuzione dell'AMAIE e dell'ENEL, nelle rispettive aree di influenza, ed in relazione al futuro assetto socio-economico ed urbanistico della città di Sanremo nonché alla luce di un possibile sviluppo ed ampliamento del bacino di utenze dell'Azienda, in applicazione delle recentissime disposizioni legislative in materia di liberalizzazione del mercato elettrico (D. Lgs. 16 marzo 1998 n° 75, cosidetto "decreto Bersani").


Inoltre l'A.M.A.I.E. recentemente, si occupa anche di altri servizi, come l'igiene urbana ed il Mercato dei Fiori.

(fonti: elaborazione su testi di vari autori, da Andrea Gandolfo, dal Sito Web dell'AMAIE; immagini da Archivio privato e Web)

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