Le suore in un edificio che ha avuto una storia travagliata

Storia del Monastero delle Salesiane

L'Ordine delle monache della Visitazione o Salesiane, nato ad Annecy in Savoia il 6 giugno 1610 ma molto diffuso in Francia, raggiunse Nizza e il Principato di Monaco e da lì raggiunse la Liguria Occidentale.
Chiamate a Sanremo, anche grazie un cospicuo lascito da parte dell'Avv. Don Carlo Borelli di Triora per la figlia Angela Caterina che desiderava farsi visitandina, il Monastero di Annecy decise di destinare per la fondazione di un Monastero a Sanremo Madre Maria Geronima Dufour come Superiora, Sr Luigia Maddalena Langlois (Savoiarda), Sr Luigia Francesca Pericaud (francese) e Sr Maria Angela Dalmatia. Tutte molto ben penetrate dello spirito dei ss. Fondatori.

La prima sede delle suoreSuperate le norme medievali che regolavano le distanze cui attenersi nella fondazione dei nuovi fabbricati di religiosi, le quattro sorelle di S. Francesco di Sales, La canonica ex sede delle suorearrivate in città nel 1666 furono ospitate per alcuni anni, in alcuni locali del quartiere della Palma superiore (l’attuale Canonica di San Giuseppe), utilizzati in passato dalle Monache Turchine e dagli Agostiniani Scalzi.

Naturalmente questo insieme di piccoli locali non erano sufficienti ad ospitare ulteriori arrivi di novizie e suore come avrebbero voluto per cui decisero di costruire un nuovo Monastero più capiente e scelsero un'ampia zona posta tra via Romana (oggi Piazza Colombo e corso Garibaldi) quasi di fronte al convento di Santa Maria della Consolazione (poi Santa Maria degli Angeli), la stradina per il porto e l'argine di sinistra del torrente S. Francesco, in luogo pianeggiante, leggermente inclinata a meridione, ricco di aranci, limoni e cedri.


Disegno del Monastero come doveva essere all'origine.L'edificazione del monastero fu possibile ancora per il lascito dell'avv.Carlo Borrelli, ma fu abbellito anche dalla munificenza della Famiglia Grimaldi di Monaco, essendo Superiora dal 1707 Madre Luigia Maria Teresa Grimaldi (Monaco 1662 - Sanremo 1741) sorella del Principe Ereditario Antonio l.

L'8 ottobre 1675 le Monache Salesiane si trasferirono nel nuovo Monastero mentre era ancora in costruzione. Fu ingrandito nel 1708 quando venne edificato l'annesso oratorio su iniziativa della badessa madre Luigia M. Teresa Grimaldi.
Dopo la morte di Madre Grimaldi, in occasione della Beatificazione (1751) di s. Giovanna Francesca di Chantal e della prima festa in onore del S.Cuore (1755) (la cui devozione dal Monastero di Sanremo si diffuse in tutta la Liguria) Madre Teresa Margherita Spinola (1708 - 1774) realizzò importanti lavori continuando l'opera formativa delle Monache e delle educande, sulla scia di Madre Grimaldi.

Il Monastero provvisorio in via VisitazioneCon l'attuazione delle Leggi anticlericali del tempo, nel 1892 le Monache furono definitivamente espropriate di tutto, l’edificio fu ceduto allo Stato che lo destinò in parte a tribunale in parte a caserma e in seguito a scuola, e si ritirarono in Via Visitazione, in un edificio non adatto ad essere adibito a monastero.

ll nuovo Monastero di via CarducciNel 1935, anche per la generosità della Famiglia Marsaglia, acquistarono terreno e immobile sito in Viale Carducci e vi costruirono l'attuale monastero.

 

 


Targa all'ingresso del complesso monasticoNel 1960 l'edificio cominciò a palesare problemi di instabilità che peggiorarono al punto che a partire dal 1999 iniziarono le opere di consolidamento. Sono stati realizzati 5 chilometri di palificazione che ha fermato la lenta erosione della struttura verso il basso che poteva comportare problemi di stabilità. Grazie alla generosità di privati ed enti in dieci anni si è recuperato la struttura portante, ristrutturati i tetti, è stato rifatto il plaustro e rinnovato, a norma di legge, l’impianto elettrico. E’ stata creata una foresteria monastica che può ospitare 10 posti.

E’ stato recuperato il patrimonio artistico, vincolato dalla Sopraintendenza di Genova, ove si annoverano dipinti del Seicento e una collezione di preziosi paramenti sacri, ritrovati dalle suore e saggiamente preservati, un tesoro di arte, storia e tradizione che appartiene alla comunità monastica ma anche a tutta Sanremo.

Il portico d'ingresso al piano terrenoQuando venne chiesto a Papa Giovanni Paolo II di chiudere il Monastero della Visitazione di Sanremo, considerando che era presente sul territorio anche il Monastero del Carmelo, egli rispose che per la presenza del Casinò due conventi di suore contemplative erano appena sufficienti a Sanremo.
Questo permise alla comunità di Visitandine di rimanere ancora molti anni.

La chiesa era aperta al pubblico anche per chi desiderasse condividere con le Sorelle i tempi di preghiera della Liturgia delle Ore.
La Comunità accoglieva gruppi o singole persone che desideravano vivere momenti di intensa e silenziosa preghiera; offriva inoltre, a persone desiderose di approfondire la loro vita spirituale e il Carisma dell'Ordine la possibilità di incontri in parlatorio.

Secondo il desiderio espresso dal Santo Fondatore, Francesco di Sales, la Comunità poteva accogliere all'interno della clausura - previa presentazione del parroco o di sacerdoti e persone di fiducia - chi desiderasse fare una esperienza di vita claustrale, sia per discernimento vocazionale, sia per arricchire la sua vita cristiana.

(fonti: testi da "Sanremo" serie "Le città della Liguria" di vari autori, "Sanremo, storia e Anima di una città" di Enzo Bernardini, altre fonti; immagini da archivio privato)

Ingresso alla chiesa del Monasteroll 26 marzo 2017, sulla porta della chiesa era stata affissa la comunicazione del vescovo diocesano Antonio Suetta con la quale avvertiva i fedeli che quella domenica, si sarebbe officiato alle 10 l’ultima celebrazione liturgica, celebrata dal vescovo emerito Alberto Maria Careggio.
Una decisione che ne anticipava un’altra ben più netta: la partenza della comunità religiosa e la chiusura del convento, nel quale erano rimaste solo tre suore.
Nei giorni successivi giunse una suora visitandina con l’incarico di “commissaria pontificia” per verificare lo stato del Monastero e avviare le procedure per la chiusura.

L'edificioLa struttura, che dispone di più di sessanta camere, sarebbe entrata probabilmente nella disponibilità della Curia vescovile.

La Madre Superiora, Luciana Gasparini, che reggeva il Monastero da più di quindici anni e oggi destituita, aveva cercato di “salvaguardare” la permanenza dell’Ordine della Visitazione a Sanremo nel corso degli anni, chiedendo di accogliere “sorelle” provenienti dai monasteri anche dell’America Latina, che sceglievano con gioia di vivere la loro vocazione a Sanremo.
Negli ultimi anni, però, da otto sorelle la realtà claustrale è scesa a tre componenti, segno della difficoltà vocazionale ma più in generale della volontà dell’Ordine di lasciare la provincia di Imperia.

E’ l’ultimo atto di un iter consumato nel silenzio, come la vita della comunità monastica della Visitazione. Chiude il Convento e se ne va un pezzo importante della storia della città di Sanremo, non solo religioso, non solo sociale.

(fonti: da "Riviera24", articolo del 26 marzo 2017; immagini da Web)

Nota supplementare

L'edificio divenuto caserma con i BersaglieriSentinella davanti all'entrada della Caserma Umberto I°Da quando, nel 1892 le suore abbandonarono l'edificio conventuale per trasferirsi altrove, lo stesso, divenuto di proprietà statale, venne destinato a caserma dei bersaglieri intitolata a Umberto I° e tale uso continuò sino all'inizio degli anni '20 del '900, quando i militari si trasferirono nella nuova caserma di San Martino.

Il frontale del Tribunale su corso GaribaldiLa struttura ospitò quindi il Tribunale, diverse scuole e alcuni uffici ed enti del periodo fascista.


Mercato dei fiori all'apertoIl mercato dei fiori coperto da una tettoiaNel cortile retrostante, prospicente la via Roma, già utilizzato come piazza d'armi dei Bersaglieri, venne collocato il mercato dei fiori, che inizialmente si teneva all'aperto, ma dopo pochi anni fu coperto con una tettoia metallica e alla fine Frontale in muratura d'ingresso a mercato, 1938degli anni '30 venne eretto un frontale in muratura e cemento armato che recava la grande scritta "Mercato dei Fiori".


Durante la guerra, la sera precedente il 20 ottobre 1944, vi fu ricoverato un convoglio di autocarri tedeschi, carichi di barchini e mezzi d'assalto, esplosivi, siluri ed altre munizioni.



La parte del Tribunale su Piazza Colombo danneggiatoNella mattinata del giorno 20, nel mare davanti alla città, incrociò il cacciatorpediniere francese "Forbin", probabilmente impiegato in attività di sminamento.


Il mercato dei fiori distrutto (immagine Ceresani)Una salva di cannone sparata da una postazione difensiva tedesca innescò la reazione della nave francese e una bordata, forse fortuita, centrò l'edificio facendo esplodere il materiale bellico presente sotto la tettoia e provocando la distruzione dell'ex convento e gravissimi danni agli edifici circostanti.

Nel dopoguerra, dopo lo sgombero delle macerie, sulla stessa area, nel 1956, venne edificata la stazione delle corriere con i giardini antistanti.

(fonti: note di Sergio Carbonetto; immagini da archivio privato e Ceresani)

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