Il Podestà 

Pietro AgostiPietro Agosti nacque a Bordighera il 1 aprile 1873.

Il padre Giuseppe, nacque in provincia di Alessandria, e dato che era dipendente delle ferrovie, venne trasferito a Bordighera dove conobbe quella che diventerà sua moglie, Caterina Amoretti, madre di Pietro.
Negli anni seguenti, il padre venne trasferito a Ospedaletti in seguito alla promozione a capostazione, e quindi Pietro vi si trasferì con la famiglia.

L'insediamento del Podestà AgostiPietro Agosti fu nominato podestà (sindaco) della città e fu insediato ufficialmente il 26 maggio 1927, attività che lo assorbì molto intensamente, tanto da riuscire a dedicarsi a fatica alla sua attività di progettazione.

In qualità di Podestà emise una ordinanza che imponeva una rigida vigilanza sul controllo dei prezzi che a causa di alcuni commercianti poco corretti avevano subito una notevole impennata. Mise mano anche alle norme sugli affitti impedendo ai proprietari di imporre canoni liberi, ma sempre soggetti a precise regole decise dal legislatore.

Fra le tante opera di Agosti va inoltre segnalata la riorganizzazione del corpo dei Vigili che si andavano a sostituire alle Guardie di Polizia Urbana; i vigili in servizio indossavano un bracciale a righe bianche e rosse.

Per aiutare la vocazione turistica della città il governo italiano propose di definire la riviera di Sanremo come "La costa fiorita", ma l'estro del podestà contrappose la ben più fortunata formula di "Riviera di Ponente". Con un lungo lavoro di tessitura, che portarono Agosti a richiedere l'intervento di Mussolini, con Regio decreto del 22 dicembre 1927 fu istituito il Casinò di Sanremo in cui si poté praticare legalmente il gioco di azzardo.

Il Casinò di Sanremo aprì ufficialmente i battenti il 12 gennaio 1905 con il concerto dell'Orchestra Sinfonica e una serata di gala inaugurale.
Durante l'amministrazione Agosti fu ultimata la copertura del torrente San Romolo e fu messo in cantiere il Campo Golf di Sanremo, il Campo Ippico, il Campo Polisportivo (già Stadio del Littorio) e lo Stand del Tiro al piccione. Alla classica manifestazione di Carnevale si aggiunse, sempre in Primavera, la Manifestazione della dea Flora che prevedeva un corso di carri fioriti, ancora oggi molto celebri.

Sempre in quegli anni Pietro Agosti riuscì a far acquistare al Comune la Villa Ormond, a cui fece aggiungere un nuovo padiglione, ed i relativi giardini da destinare a parco pubblico, di cui curò personalmente la progettazione della fontana.
Sempre a lui si deve la progettazione della funivia Sanremo - San Romolo - Monte Bignone (costruita ed inaugurata dopo la sua morte, nel 1936), nonché il progetto per il nuovo Ospedale.

Le voci che correvano all'epoca sulla corruzione e sull'omosessualità di Pietro Agosti, messe abilmente in giro da vecchi esponenti dell'Italia giolittiana, tra cui il senatore Domenico Nuvoloni, spinsero l'ingegnere a recarsi a Roma per conferire con il Duce, contando in un suo intervento che potesse mettere a tacere tali dicerie: tuttavia, dopo tre giorni di attesa, Mussolini gli fece sapere di non volerlo ricevere.
Si recò anche dal sottosegretario agli interni Leandro Arpinati che non poté offrire nulla se non comprensione e vaghe promesse.

Pietro Agosti non riuscì a sopportare lo smacco subìto, che lo portò a suicidarsi il giorno successivo, il 29 aprile 1930, all'interno delle catacombe di San Callisto, con un colpo di rivoltella alla tempia: accanto al suo corpo venne infatti rinvenuta una lettera, indirizzata al fratello, in cui spiegava le motivazioni del suo gesto (vedi sotto).

Nelle sue ultime disposizioni lasciò mandato affinché il suo feretro non venisse esposto in Comune, ma nella sala d'attesa di prima classe della stazione ferroviaria.
Tale richiesta probabilmente fu la risposta a qualche malevola frase o considerazione a lui indirizzata in quei giorni, o semplicemente volle in questo modo evidenziare il fatto che dovette attendere invano per poter conferire con Mussolini.
Nella sala d'aspetto uno squadrista di nome Ivan Bianchi, scorto tra la folla il senatore Nuvoloni, lo cacciò dalla sala. Tutte le accuse mosse nei confronti del podestà si rivelarono in seguito completamente infondate.

Le onoranze funebri, si svolsero sia a Roma che a Sanremo e furono maestose, ad esse parteciparono tutte le gerarchie civili e religiose della città mentre la banda del 42º Reggimento Fanteria suonava le marce funebri.
Durante il corteo funebre, che si svolse nelle principali vie cittadine, al passaggio del feretro i negozi abbassarono le saracinesche mentre gli aerei della SITAR gettavano fiori.

Pietro Agosti riposa oggi nel cimitero di Ospedaletti.

Al podestà Pietro Agosti subentrò, in veste di Commissario prefettizio, il dottor Manlio Pozzi, ex segretario del Comune di Milano che durerà in carica un solo anno.
Nel corso del suo mandato inaugurò il Pro Infantia, già progettato da Agosti e l'ossario dei Caduti di Guerra presso il Cimitero Monumentale della Foce.

Nel Giugno del 1932 Manlio Pozzi si dimise dalla carica, si insediò quindi il nuovo commissario Michele De Masellis che guidò l'amministrazione cittadina fino alla nomina del nuovo Podestà Giovanni Guidi il 7 ottobre 1933. In questo breve periodo inaugurò il Campo Golf e la Casa del Mutilato, progettata dall'ing Parodi. Fu stipulato il contratto di appalto con la Compagnia Italiana delle Funivie, al fine costruire e di mettere in funzione la funivia Sanremo-Monte Bignone.

Con delibera consiliare del 27 febbraio 1962 a Pietro Agosti fu intitolata una via nella città di Sanremo.

Testo della lettera inviata al fratello:
"Roma, 29 aprile 1930 VIII.

Carissimo fratello Roberto,
Per quanto cortesissima l'accoglienza di ieri di S.E. Arpinati, ripensandovi sopra mi lascia il dubbio che la disposizione già presa nei miei riguardi sia piuttosto dilazionata che annullata. Non potendo perciò rimanere sotto questo incubo e d'altra parte ritornare a San Remo col timore di dover soggiacere ad una immeritata umiliazione dopo tutto quanto ho fatto per la mia Città, decido di attuare quanto già avevo disposto giorni sono, cioè di cercare la pace ed il riposo nella quiete eterna.
Desidero quindi che tu eseguisca quanto stabilito nelle mie disposizioni di ultima volontà e testamento.
Perdono a quanti mi hanno fatto del male e che sono causa certa di questa mia determinazione. Iddio perdoni a me che muoio sperando nella di Lui Misericordia e bontà e nella protezione della Vergine Santa. Saluto e ringrazio tutti i miei buoni amici ed anche ad essi mi raccomando per una preghiera.
Tuo aff.mo fratello Pietro"

Per conoscere di più su Pietro Agosti vedere Pietro Agosti Ingegnere

(Informazioni testo liberamente tratti da Wikipedia)

 

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