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7 - L'entrata in guerra nel 1940 ed i danni per Sanremo

Folla in Piazza Colombo per il discorso di Mussolini il 10 giugno 1940Il 10 giugno 1940 i Sanremesi ascoltarono, sotto le arcate del mercato dei fiori, il discorso con cui Mussolini annunciava ufficialmente l’entrata in guerra dell’Italia contro Francia e Gran Bretagna.

Bombardamento sul portoAlle 10,30 del 13 giugno echeggiò il primo allarme in tempo di guerra. Alle 22,55 si verificò il primo bombardamento aereo, che avrebbe provocato una vittima.
Nei giorni successivi si consumò la breve campagna contro la Francia, che registrò anche dei combattimenti nella zona di confine di Ventimiglia.



Il 24 giugno venne firmato l’armistizio di Villa Incisa, che pose fine alle ostilità, mentre il giorno dopo le truppe italiane procedevano all’occupazione di Mentone.


Vittorio Emanuele III ee Umberto verso la stazione ferroviariaIl 26 giugno giunse a Sanremo Vittorio Emanuele III, che si stabilì nella Villa del Sole, ospite del ministro della Real Casa Pietro Acquarone.


Mussolini ed il generale Badoglio in visita ai feriti in OspedaleIl 1° luglio arrivò a Sanremo anche Mussolini, che visitò i feriti italiani e francesi ricoverati presso l’ospedale civile.
Il 12 marzo 1943 venne inaugurato il Piccolo Cottolengo di Don Orione nei locali dell’ex convento di San Nicola.



La città fu duramente provata dalla guerra. Il 13 giugno 1940 subì uno fra i primi bombardamenti aerei dall'entrata in guerra, e sopportò l'ultimo bombardamento navale, il 25 aprile 1945, mentre la popolazione si era già riversata nelle strade per accogliere i partigiani liberatori.

Il Teatro Principe Amedeo dopo un bombardamentoFra quelle due date la sirena d'allarme aveva emesso i suoi agghiaccianti segnali per oltre mille volte e i bombardamenti, aerei e navali, erano stati settanta.



L'inizio di quel calvario è ricordato dalle parole di Giuseppe Ferrari:
« Siamo nel giugno del 1940. La guerra tra gli Stati Alleati e l'Italia è dichiarata: ma cannonate ancora non se ne odono. Però dalle 10,30 del 13 giugno, ricorrenza di S. Antonio, echeggia sinistro il segnale d'allarme. Confusione generale, fuggi fuggi. Curiosità, nasi volti in aria in attesa di qualcosa; invece niente di male. Ma alle 22,35 dello stesso giorno riecheggia l'urlo lugubre delle sirene e contemporaneamente cadono sulla città le prime bombe. Resta ucciso, mentre fa per chiudere la finestra, colpito al petto da una scheggia, il vecchio signore sanremese Giuliano Gandolfo... L'indomani la Francia domanda la resa e la vita a San Remo riprende normale, come può esserlo in tempo di guerra ».

Il secondo bombardamento subito dalla città si verificò tre anni dopo, il 14 aprile 1943, quando un aereo isolato lanciò alcuni spezzoni incendiari.
Il 25 luglio dello stesso anno cadeva il regime fascista e anche a Sanremo si tennero numerose manifestazioni di giubilo popolare per la fine della dittatura.

Dopo l’8 settembre la Riviera di Ponente fu occupata dalle truppe tedesche. Nel settembre 1943 venne nominato commissario prefettizio Mario Garaccioni, che resse le sorti del Comune fino all’ottobre successivo, quando gli successe Alfonso Chiodo, al quale subentrò nel maggio 1944 il commissario De Rossi.
Intanto, subito dopo l’annuncio dell’armistizio, a Sanremo avevano ripreso l’attività politica allo scoperto, diversi gruppi di antifascisti, che costituirono un Comitato d’azione formato da rappresentanti della Democrazia cristiana, del Partito comunista italiano, del Partito socialista italiano di unità proletaria e in seguito del Partito d’azione, più un indipendente.

Gruppo di partigiani in marcia in montagnaLa disorganizzazione delle varie forze impegnate nella lotta contro i nazifascisti fece tuttavia emergere presto l’esigenza di pervenire a un’effettiva unità d’azione tra le componenti dello schieramento antifascista cittadino, che nel maggio 1944 costituirono il primo Comitato di Liberazione Nazionale di Sanremo. Il primo CLN sanremese non riuscì tuttavia ad espletare un’efficace azione politica e militare.

Partigiani in combattimento

Nel mese di luglio del 1944 il CLN di Sanremo si fece promotore della costituzione dei primi nuclei cittadini dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP), che assunsero la denominazione di Brigata Gap “Giacomo Matteotti”. Tra le numerose azioni condotte dai Gap sanremesi contro i nazifascisti si ricordano l’attacco contro la caserma di via Privata (l’attuale via Escoffier); l’assalto contro la casa del Fascio, il colpo di mano contro il presidio tedesco di San Romolo e l’eliminazione di otto soldati tedeschi, sette bersaglieri e oltre venticinque spie nazifasciste.

Verso la metà di luglio del 1944 il Pci e il Psiup diedero vita al primo CLN periferico sanremese, quello di San Martino, che assunse le funzioni di CLN comunale.
Nel settembre 1944 vennero create le prime Squadre di Azione Patriottica (SAP) a Sanremo e in altre località del suo circondario, tra cui Poggio, Bussana, Arma di Taggia e Coldirodi.
Il 15 novembre 1944, nel corso di un rastrellamento operato dai tedeschi a San Romolo, cadde ucciso il partigiano Aldo Baggioli.
Il 16 ottobre 1944, intanto, i nazifascisti avevano messo a segno il rastrellamento più massiccio dell’intero periodo dell’occupazione tedesca della città.

L'anno più tragico vissuto dai sanremesi fu il 1944. I bombardamenti si susseguirono, a partire dall'8 gennaio, con una sequenza paurosa: 21 aprile, 28 luglio, 31 luglio, poi undici in agosto, dieci in settembre, sei in ottobre, fino all'ultimo del 31 dicembre 1944.

Il 20 ottobre dello stesso anno si verificò il più disastroso bombardamento navale della guerra.
Il Cacciatorpediniere francese ForbinIl cacciatorpediniere francese 'Forbin' scortava due dragamine impegnati nella bonifica dello specchio di mare della rada, secondo un piano operativo normalissimo, che prevedeva di rispondere al fuoco soltanto in caso di attacco. Batteria tedesca lungo il litoraleMa la batteria tedesca, piazzata presso la spiaggia, aprì il fuoco contro le navi francesi, malgrado avesse ricevuto l'ordine di non sparare per prima.


Bombardamento sul centro della cittàLe navi risposero con i cannoni di bordo con una prima bordata verso la linea di spiaggia, ma il tiro risultò corto.

Il Mercato dei Fiori dopo l'esplosione A seguito della seconda bordata delle ore 11,54, avendo allungato un po' troppo il tiro, i proiettili colpirono l'edificio del Mercato dei Fiori, nel centro della città, che i tedeschi avevano segretamente trasformato in deposito di sommergibili tascabili Molch, di vedette Linsen e di enormi quantità di esplosivo e munizioni di ogni tipo.


Gli edifici intorno al Mercato danneggiatiLa deflagrazione che seguì polverizzò l'intero edificio e l'attiguo palazzo del Tribunale, danneggiando la Chiesa degli Angeli e tutte le case circostanti, per un raggio di un centinaio di metri, provocando numerose vittime e lasciando moltissimi cittadini senza casa.

Altri edifici danneggiati dall'esplosioneAnche il 1945 portò a San Remo una serie interminabile di bombardamenti: cinque in gennaio, sedici in febbraio, sette in marzo, sei in aprile. Non vi era zona della città risparmiata, edifici storici, ville e umili case accomunate dallo stesso destino.

 

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