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10 - 1959 Il nuovo Mercato Ortofrutticolo e la vicenda del Bastione della Ciapéla

Il Bastione della CiapélaNel dicembre del 1959, la struttura del Mercato Annonario era ormai terminata e il piazzale circostante stava per essere sistemato mediante livellamento ed asfaltatura.

La sera del 2 dicembre del 1959, il Consigliere comunale dr. Baldi, assieme a un gruppo di persone, si trovava a passare per via Martiri della Libertà verso le 23, proprio mentre una squadra di operai, attorno ad una macchina escavatrice alla quale era stata agganciata una grossa boccia di ferro, stava dando violenti colpi allo storico Bastione della Ciapéla (detta comunemente "Torre Saracena") con l'evidente intenzione di abbatterlo.



Dopo che diversi cittadini si erano frapposti tra la macchina e la Torre, protestando, il dr. Baldi, che in quel momento era consigliere all'opposizione, si rivolgeva alla Polizia provocando l'intervento del vice-commissario dr. Molinari e di una squadra di agenti, i quali intimarono agli operai di interrompere il lavoro.
Il Bastione della Ciapéla e i suoi dintorniLa squadra di operai era alle dipendenze del geom. Lombardi, dell'Ufficio Tecnico Comunale il quale e informò la Polizia che egli stava compiendo il proprio dovere.
I «lavori» di demolizione vennero comunque sospesi, ma le indagini proseguirono fino all' incriminazione, per danneggiamento, dello stesso geom. Lombardi e dell' ing. Domenico Parodi, allora assessore ai lavori pubblici.

Il processo si svolse in Pretura. L'ing. Parodi e il geom. Lombardi dichiararono che l'allora Amministrazione, che era retta dal sen. avv. Secondo Anfossi, aveva assunto una regolare delibera con la quale ordinava l'abbattimento della torre saracena. Il giudice concesse le attenuanti generiche e i benefici di legge sulla condanna a 4 mesi di reclusione inflitta a ciascuno degli imputati, ed entrambi al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento dei danni verso le parti civili.

Al salvataggio di questo monumento storico si debbe anche all'intervento di Associazioni Sanremesi e soprattutto a due autorevoli personalità locali, il pittore Alberto Carlo  e lo scrittore Giuseppe "Pipin" Ferrari.

Il tetto del nuovo Mercato Ortofrutticolo di fronte alla Galleria FranciaNel gennaio 1960 vennero inaugurati la Clinica privata Villa Athena e il nuovo Mercato Ortofrutticolo di piazza Eroi Sanremesi, per accedere al quale nel luglio 1963 sarebbe stata aperta al traffico la Galleria Francia, che durante la guerra era servita come rifugio antiaereo.
Monumento a Orazio Raimondo

Nello stesso periodo fu anche inaugurato il monumento al noto avvocato e deputato socialista sanremese Orazio Raimondo, collocato in corso Salvo D'Acquisto di fronte allo stabilimento balneare Morgana.



Pochi mesi dopo, il 9 giugno del 1960, nello stesso anno in cui moriva a Taggia il sindaco socialdemocratico Anfossi, l'assessore al Turismo Morosetti, anch'egli socialdemocratico, venne dichiarato decaduto da consigliere comunale perché la sua ditta era stata accusata di aver effettuato dei lavori per conto del Comune.

In realtà la destituzione di Morosetti era il risultato dell'accanita campagna denigratoria mossagli contro dai suoi avversari politici.
Pochi giorni dopo questo provvedimento, il 23 giugno, Morosetti morì però improvvisamente per un collasso e con lui scomparve dalla scena politica sanremese uno dei protagonisti della recente storia della città, per la quale era stato per otto anni consecutivi assessore al Turismo, aveva inventato il carnevale e il corso fiorito ed era stato presidente della sua squadra di calcio.
Subito dopo la morte di Morosetti, l'Amministrazione Comunale entrò in una crisi che si sbloccò soltanto il 14 luglio, quando venne eletto sindaco il democristiano Francesco Fusaro con ventuno voti favorevoli.
Nel successivo mese di novembre si tennero invece le elezioni amministrative, che videro ancora una volta l'affermazione della Democrazia Cristiana, i cui consiglieri formarono una nuova maggioranza insieme ai socialdemocratici e agli indipendenti di "Sole e Fiori", la lista dei floricoltori.
La minoranza era invece composta dai comunisti con sei consiglieri, i socialisti, cinque consiglieri, i missini, tre consiglieri, e i liberali con un consigliere.
Il nuovo Consiglio Comunale riconfermò quindi come sindaco il democristiano Fusaro.
Poco tempo dopo la rielezione di Fusaro, l'assessore Giorgio Baldi si dimise dalla sua carica lamentando la mancata coesione del gruppo consiliare della DC.

Intanto il Consiglio approvava la nuova sede del Mercato dei fiori a Mordibue, dove però il mercato non sarebbe stato mai realizzato.

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